Visione2019-05-04T12:07:20+00:00

Innovation Club è un Network di imprenditori che si focalizza sui più evoluti trend dell’innovazione.

Startup – Diffondere la cultura di fare impresa

Rendere l’Italia un Paese più ospitale per le nuove imprese innovative, le startup  significa innanzitutto tentare di innescare un’inversione di tendenza in fatto di crescita economica e di occupazione. Ma significa anche spingere affinché il nostro Paese diventi più veloce e dinamico, capace di tornare a scommettere sulle sue energie migliori.
Promuovendo la visione di un’Italia più favorevole all’innovazione, il provvedimento assume una portata che trascende la sfera dell’economia e non è priva di implicazioni di natura sociale e culturale per il futuro del nostro Paese. Un futuro nel quale l’innovazione, fattore chiave per lo sviluppo economico, entrerà nella quotidianità degli italiani e sarà il paradigma delle politiche economiche miranti alla crescita. Un futuro nel quale a chiunque, giovane e non giovane, sarà concessa l’opportunità di trasformare il proprio talento in iniziativa imprenditoriale. Il futuro di un Paese che incarna il progresso e che vanta una cultura del rischio diffusa. Un Paese caratterizzato da una maggiore mobilità sociale; dove i luoghi dove si genera la conoscenza, le scuole, dialogheranno maggiormente con i luoghi in cui essa trova concreta applicazione, le aziende. Un Paese dove siano radicate la cultura del merito e della trasparenza, dove fallire non sia più un’odissea né un’onta, dove le politiche siano in grado di auto-valutarsi e, laddove si rivelassero infruttuose, correggere il proprio corso.

Industria 4.0 – Una sfida da vincere

L’industria 4.0 scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale. Non esiste ancora una definizione esauriente del fenomeno, ma in estrema sintesi alcuni analisti tendono a descriverla come un processo che porterà alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Secondo un recente rapporto della multinazionale di consulenza McKinsey le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo: la prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione. La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.  La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata:  per fare un esempio la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro utilizzando strumenti come i Google Glass. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.

Il modello Industria 4.0 non è focalizzato solo sul recupero dell’efficienza in processi produttivi ma realizza il più importante impatto nell’evoluzione dalla fornitura di prodotti a servizi estesi. L’impatto del digitale non tocca solo sta cambiando il comportamento dei clienti, spostando sempre più i modelli di consumo da una logica di prodotto (singolo acquisto) ad una di servizio (sottoscrizione). Il valore si sposta dal prodotto al servizio. Lo dimostrano ecosistemi innovativi come iTunes di Apple, Kindle di Amazon. Spostarsi verso un business dei servizi dovrebbe ormai rappresentare una priorità per ogni azienda, di qualsiasi dimensione, qualunque sia il core business di cui si occupa: l’evoluzione dell’offerta appare infatti ormai chiaramente orientata in questa direzione. Un simile adeguamento  ha un forte impatto su tutti i processi aziendali. Abbracciare un business di servizi significa riorientare la vendita, la produzione, la ricerca, ogni reparto aziendale: cambia il posizionamento sul mercato, cambia il marketing e il modo in cui l’azienda si propone, cambiano anche produzione, progettazione e prototipazione.

Health & Wealth – Innovazione per la salute ed il benessere 

Il tema caratterizzante riguarda la progettazione, la realizzazione, la valutazione, l’impatto di nuovi prodotti, servizi e tecnologie per la prevenzione, la diagnosi, la terapia, la riabilitazione delle malattie e per il miglioramento del benessere delle persone. Sono incluse le tecnologie biomediche, i dispositivi medici, i farmaci, i prodotti biotecnologici, gli ausili, ma anche le soluzioni innovative per il well being, che comprende il benessere economico, la cultura, l’inclusione, la sicurezza e il comfort della persona. Il tema pone l’uomo al centro dei processi di sviluppo tecnologico e in tal senso quest’ultimo sarà progettato e realizzato in un contesto complesso che oltre agli aspetti prettamente tecnologici tiene parimenti in considerazione quelli medico biologici, quelli economici e quelli etici e legali.

Progetti di Ricerca & Sviluppo (R&D) italiani ed europei

L’innovazione è il motore della crescita. Il futuro di un’azienda dipende dalla capacità di introdurre più rapidamente dei nostri concorrenti le innovazioni più significative. Il futuro ci riserva molte sfide. Per vincere una concorrenza sempre più globale è cruciale che introduciamo prodotti sempre nuovi e perfezioniamo quelli esistenti. A tal proposito assume un ruolo determinante la scoperta e l’applicazione di nuove tecnologie proprietarie che soddisfino le esigenze non ancora soddisfatte dei consumatori e migliorino la funzionalità dei prodotti.

L’attività imprenditoriale si configura essenzialmente come una serie di scelte che possono essere compiute nell’ambito di due distinti orientamenti direzionali: il primo, volto a produrre le decisioni necessarie soltanto al momento del verificarsi degli eventi; il secondo, teso ad anticipare l’evoluzione futura dell’ambiente per evitare di trovarsi impreparati di fronte al manifestarsi di fenomeni che ne possano condizionare la gestione. Evidentemente tale ultimo orientamento consente alla governance aziendale di compiere atti con un maggior grado di consapevolezza e con una attenzione precipua verso l’evolversi degli andamenti di gestione e di ambiente.

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