Entrare in un supermercato, fotografare il codice a barre di un prodotto con un cellulare e ricevere sul display informazioni dettagliate in tempo reale. Per esempio, dati sull’impatto ambientale, guide per l’uso, descrizioni della filiera locale. All’etichetta sulle merci si affiancano le pagine web: entro l’anno sarà disponibile un prototipo di applicazione software, sviluppato da Indicod-Ecr in collaborazione con Neos. Chi prende un pacco di pasta, una bottiglia d’acqua o qualsiasi altro prodotto dagli scaffali può fotografare il codice a barre di tredici cifre (Ean-13) con il cellulare: in questo modo, attiva una connessione a un indirizzo internet che contiene una scheda del prodotto, filmati e immagini. È l’extended packaging, un’integrazione delle informazioni disponibili sulle etichette tradizionali; la piattaforma tecnologica è già pronta. L’applicazione funziona anche con i codici bidimensionali (Qrcode, Datamatrix): si tratta di piccoli adesivi, in genere a scacchi bianchi e neri, che permettono l’accesso diretto a una pagina web.
Sono 15 milioni gli italiani che usano uno smartphone: diventa una porta di accesso per una miniera di testi, immagini, video. Indicod-Ecr ha abilitato l’uso del tradizionale codice a barre monodimensionale attraverso la banca dati Gepir. «Adesso abbiamo standardizzato il meccanismo di recupero delle informazioni», dice Andrea Ausili, project manager impegnato nelle iniziative MobileCom per Gs1, l’organizzazione internazionale che include Indicod-Ecr. Il prossimo passo è la costruzione delle applicazioni per l’accesso da cellulare. Sono tre gli scenari previsti. Alcuni produttori possono scegliere di entrare in campo con un loro software specializzato dedicato agli smartphone. Anche i retailer possono lanciare una “app” in grado di includere le offerte sugli scaffali. Infine, terze parti hanno la possibilità di progettare servizi specializzati: per esempio, in Australia, gli utenti scaricano sul proprio cellulare “Allergene checker”: è un software che consente di controllare in tempo reale, attraverso il codice a scacchi, se un prodotto contiene sostanze in grado di provocare una reazione avversa in persone allergiche. In Francia, invece, è operativa la piattaforma Proxima mobile, costruita con il supporto delle autorità nazionali. Si tratta di una vetrina per applicazioni: chi fotografa con il suo cellulare un’etichetta bidimensionale, per esempio, riceve notizie su fattori nutrizionali, ambientali, allergenici.

«Sono servizi a valore aggiunto che aprono la strada al marketing one-to-one, disegnato sulle esigenze degli utenti», commenta Matteo Linotto, responsabile business development per Neos. Con l’extended packaging ogni persona può accedere a un’ampia gamma di dati, in tempo reale, e può interagire con altri: il consumatore sarà in grado di iniziare discussioni attraverso social network o leggere le recensioni e i commenti di altri utenti. Insomma passi in direzione del social shopping.

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2018-11-28T12:35:59+00:00ottobre 28th, 2016|
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